Marica Fasoli e la storia di un foglio che avrebbe voluto diventare toro, ma è diventato quadro!

NIZZA MONFERRATO (AT) | sug@R(T)_house (Museo dello Zucchero) | 14 ottobre – 10 novembre 2019

Vincitrice del Premio Acquisto e Special Project sug@R(T)_house Figli di Pinin Pero S.P.A, assegnato in occasione di Arteam Cup 2018, Marica Fasoli, artista veronese classe 1977, presenta alla sug@R(T)_house di Nizza Monferrato, in provincia di Asti, una selezione di opere recenti, realizzate a tecnica mista su carta ed ispirate alla tradizione secolare e affascinante dell’origami e alle sue leggende.

Marica Fasoli, Hawk, 2019, tecnica mista su carta, cm 120×120

Scrive Matteo Galbiati nel testo critico a corredo dell’originale cartella di zuccheri ad edizione limitata che documenta le opere in mostra e sarà presentata in occasione dell’opening di domenica 13 ottobre: «Al principio c’è un foglio, liscio, colorato di un rosso vivo e, forse per questo, pieno di energia. Dalla carta, soffice e malleabile, ma allo stesso tempo forte e resistente, forse, si può anche pensare di ricavarne una forma tridimensionale; non necessariamente deve essere un semplice supporto passivo dove accogliere la fantasia dell’immaginazione di calligrafie o immagini di disegni che diventano storie, la si può “scolpire”. Servono, però, mani ferme e capaci, sapientemente istruite e particolarmente esperte per esaudire questa aspirazione, per seguire schemi di piegatura che, dopo numerosi complessi passaggi, trasformano un semplice foglio regalandoci la bellezza di un origami».

Marica Fasoli, Bull, 2019, tecnica mista su carta, cm 120×120

E qui ci ricolleghiamo al concetto di trasformazione, efficacemente espresso nel titolo della mostra Storia di un foglio che avrebbe voluto diventare toro, ma è diventato quadro!: al principio c’è un semplice foglio di carta che, grazie alle sapienti mani dell’artista, acquista nuova vita assumendo le sembianze di diverse forme animali: tori, falchi, unicorni, solo per citarne alcuni, originano così da questa operazione, acquisendo una forma tridimensionale, quasi scultorea, primo atto di un ulteriore processo di creazione che, in un succesivo disfacimento, ritrova una sua compiutezza nello sviluppo bidimensionale, determinato dallo spiegamento della figura che svela le sue trame, ovvero le infinite pieghe originate dalla precedente azione creativa e ora suggellate dall’intervento finale del colore fissato con la pittura.

Marica Fasoli, Phoenix, 2019, tecnica mista su carta, cm 120×120

Come ben ci spiega Galbiati: «Nemmeno il tempo per compiacersi di quanto appena diventato e il sogno del foglio viene disilluso, le stesse mani creatrici lo prendono e, poco a poco, con la stessa cura e grazia, percorrono l’itinerario contrario, annullando la magnificenza dell’animale e ripristinando la bidimensionale volumetria del foglio. Si ritorna allo stadio iniziale.
Eppure, in questo gioco di creazione e disfacimento, Fasoli cerca di ritrovare le coordinate della memoria di quanto è stato in qualcosa di ormai definito: le pieghe. I solchi, pronunciati e emergenti, oppure profondi nelle concavità, uniti alle inevitabili stropicciature che increspano la perfetta liscezza del foglio, sono le “rughe” – vere e proprie impronte – di quel che sarebbe voluto essere, è stato e non è più. Nel nuovo intreccio di linearità diverse, suddivise tra ordine e caos, si profila una nuova immagine astratta su cui l’artista interviene con il gesto pittorico: dipingendo sulla carta, fissata ora indelebilmente alla tela, la celebra e la ultima, in tal modo, attraverso la solenne dignità della pittura».

Marica Fasoli. Storia di un foglio che avrebbe voluto diventare toro, ma è diventato quadro!
A cura di Matteo Galbiati

14 ottobre – 10 novembre 2019
Inaugurazione domenica 13 ottobre ore 17.00

sug@R(T)_house (Museo dello Zucchero)
Corso Acqui 254, Nizza Monferrato (AT)

Info: www.sugarhouse.it
Visite su prenotazione allo: 0141.720023

Pubblicato in Arteam Cup, Eventi, Mostre vincitori 2018.