Fabio Brambilla. Intervista

Per cominciare, ci racconti come e quando è iniziato il tuo percorso artistico?
Le mie avvisaglie artistiche, oltre alla naturale propensione pittorica presente fin da bambini in ognuno di noi, si sono evidenziate nel periodo delle scuole medie, quando anche il professore di educazione artistica le notò ed inviò un mio quadro ad una sezione della Biennale di Venezia. In seguito, in concomitanza con il mio percorso professionale, il tempo che dedicavo alla pittura si interruppe. Da un paio d’anni a questa parte, avendo più tempo a disposizione, ho ripreso questa mia passione, che, comunque, non si era mai assopita.

In che modo e da che cosa trovi ispirazione per realizzare le tue opere?
Trovo ispirazione sia dall’osservazione di quello che ci sta intorno sia dalla continua ricerca del sapere artistico pittorico. Non avendo una preparazione accademica, mi nutro d’informazioni: sbagliare e riprovare, sperimentando tecniche e materiali differenti, solo così posso provare ad affiorare in questo mondo.

Quali sono i generi e i modi espressivi che prediligi?
Il genere che prediligo, sia ora sia nelle mie prime opere, è la tecnica mista astratta semi-informale con una presenza importante di materia o “pittoscultura”. Utilizzo diversi materiali fino a lasciare delle tracce essiccate di natura, quella natura fondamentale per noi, ma che spesso trascuriamo.

Qual è il messaggio che vuoi trasmettere al pubblico tramite le tue opere?
Il messaggio che cerco di trasmettere con i miei lavori è quella passione ed emozione gestuale ed istintiva che scarico sulla tela, quando la terza dimensione del momento della creazione mi attraversa. Non ho un’impronta precisa, mi piace diversificare anche in base al mio stato d’animo. Spesso passo da forti cromatismi ad una riflessione sulla materia, fino alla creazione di piccole sculture.

Come ti poni nei confronti dell’arte del passato e ci sono artisti che hanno ispirato la tua produzione artistica?
Dall’arte del passato ho solo da imparare. Sono numerosi gli artisti che mi hanno ispirato, uno in particolare è l’artista francese Pierre Soulages.

Cosa pensi del sistema dell’arte contemporanea del nostro Paese e in che modo ritieni che un artista possa emergere?
Nel mio piccolo penso che sia un mondo variegato e molto difficile e per emergere non è facile farsi notare con i propri lavori, però alcuni strumenti ci sono e spetta a noi saperli usare.

A cosa stai lavorando ora e quali sono i tuoi progetti futuri?
Attualmente, nei miei lavori, oltre all’imprescindibile base materica, sto cercando di integrare nuovi materiali che ho iniziato ad utilizzare casualmente negli ultimi lavori, come quello candidato al concorso del premio Città di Novara 2017.

http://fabiobrambilla.jimdo.com

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